Quando comincia il giorno?
Infine, i discepoli si arresero e con agitazione domandarono loro stessi: “Allora, dacci tu la risposta giusta! Quando comincia il giorno?”. Ed ecco il rabbino rispondere con estrema calma: “Quando vedete uno straniero nell’oscurità ed in lui riconoscete vostro fratello, in quel momento il giorno è nato!
Sapevamo che questa giornata di chiusura ci avrebbe fatto riassaporare quelle emozioni tipiche dello scautismo, che tanto aspettavamo di vivere.
Dopo due anni di restrizioni, se ci chiedeste oggi la cosa che più ci è mancata, vi risponderemmo con una parola: relazione.
La nostra vita è fatta di relazioni. Con noi stessi prima di tutto, con gli altri, con il mondo che ci circonda. E la qualità delle nostra vita dipende dalla qualità delle nostre relazioni.
Quanto è importante la vita all’aperto? Quanto è importate giocare insieme? Quanto è importante ritrovarsi nella comunità? Oggi queste domande orientano le nostre azioni, e ci aiutano a ricercare sempre il meglio dalle nostre esperienze.
Ma c’è di più.
Nella grande famiglia del Latina 3, l’incontro con l’altro passa per una relazione che per noi è amore. Il resto è secondario. Nella Comunità ci si vuole bene, c’è attenzione al prossimo, si vivono l’amicizia, la fratellanza, c’è spirito di collaborazione.
Forse è questo il Regno di Dio? Penso di si, lo immagino come una nostra grande giornata di chiusura, in cui giochiamo insieme e viviamo la semplicità dei nostri rapporti.
Il giorno comincia quando riconosco il volto di Dio nelle relazioni che viviamo con gli altri. Questo è l’incontro che tocca in profondità, e possiamo farlo sempre stando insieme.
Torniamo a casa più pieni, e ringraziamo per questa giornata che è stata un dono di Dio.
Grazie per l’immagine dei lupetti che salgono in treno come cavallette frenetiche. Il loro stupore ci ricorda la grandezza delle cose semplici.
Grazie per la vita all’aperto e il gioco vissuti in questa giornata di sole.
Grazie a chi ha organizzato, permettendo possibile tutto questo.
Grazie ai nostri genitori, che ci hanno fatto gustare quel pranzo comunitario che tanto ci è mancato.
Grazie a tutti noi, che ci vogliamo bene e siamo sempre pronti a spenderci per il prossimo, perchè siamo convinti che il vero modo di essere felici passa per la nostra relazione con l’altro e la realizzazione della sua piena felicità.
Francesco
Comunità Capi
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