Un augurio che sa di NOI
La vita ci sorprende sempre, in modi del tutto inaspettati…. l’anno scorso al momento dell’apertura sembrava dovessimo tenerci pronti – quasi quasi – per la fine del mondo… ed invece con la giornata di oggi abbiamo dimostrato ancora una volta che “il più grande spettacolo siamo NOI”, come direbbe Jovanotti.
Eh già! Perché nonostante le limitazioni, i DPCM indecrittabili, le mascherine e gli ettolitri di amuchina, non solo siamo sopravvissuti, ma abbiamo trascorso un anno insieme, Vacanze di Branco, Campi estivi, Route ed ora siamo più in forma e smaglianti di prima, per dare inizio ad un nuovo anno… che sin da subito ha mostrato i suoi piccoli grandi cambiamenti.
Il cerchio della vita è andato avanti, nuovi arrivi, passaggi che segnano tappe di crescita da una branca ad un’altra e… saluti che si sono portati via pezzi importanti dei nostri cuori.
Il cambiamento è un momento cruciale, fa sentire un po’ intimoriti tutti noi, ma la cosa curiosa è che spesso capita di desiderare di cambiare così fortemente come desideriamo di restare lì dove siamo…
E allora che si può fare?! Dopo averci riflettuto su, è inevitabile affrontare il timore e accettare la sfida, correre il rischio e attraversare quel limite che ci eravamo posti… il piccolo Lupo diventa ragazzo, il ragazzo diventa uomo e l’uomo fa il suo ingresso nel mondo.
Ed è proprio così che ieri si è chiuso un cerchio, con l’importante passaggio di 3 ragazzi che da “educati nella realtà Scout” hanno scelto di diventare Educatori e ora sono a servizio dei loro fratellini e sorelline, 3 Capi nuovi di zecca.
Altrettanto importante è la sfida accettata da chi, extra associativo, ha scelto il servizio accanto al proprio consorte, ispirati dai loro figli; c’è stato anche chi, come gli amori di A. Venditti, ha fatto giri immensi… e poi è tornato.
Ma sapete come si dice?! Una volta Scout, per sempre Scout.
Quindi zaini in spalla e sguardo puntato verso l’orizzonte e oltre.
Un grande augurio quindi a tutti, soprattutto a chi ci ha lasciati, un augurio che sa di speranza di rivederci presto, che sa di quel profumo di legna bruciata la mattina quando apri la tenda al campo estivo, che sa di minestra scolata per sbaglio, che sa di pianto quando si è persa la Fiamma, che sa di gioia quando si canta per strada a squarciagola per non pensare alla stanchezza… insomma un augurio che sa di NOI.
Emanuela e Paolo
Comunità Capi
Commenti recenti